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Correlazioni in Medicina



Ponatinib promettente nella leucemia mieloide cronica in fase cronica


Il trattamento con Ponatinib ( Iclusig ) ha prodotto risposte durature e clinicamente significative nei pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica che non hanno risposto ad altri trattamenti, secondo i risultati dello studio PACE di fase 2.

Lo studio PACE è tra gli studi più lunghi e di maggiori dimensioni su pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica che hanno ricevuto in precedenza due o tre inibitori della tirosin-chinasi.
I risultati di PACE hanno dimostrato che Ponatinib è in grado di fornire risposte clinicamente significative e durature, indipendentemente dalla riduzione della dose, in questa popolazione.

L'analisi ha riguardato 449 pazienti con leucemia mieloide cronica o leucemia linfoblastica acuta positiva al cromosoma Philadelphia con resistenza o intolleranza a Nilotinib o Dasatinib o che avevano una mutazione BRC-ABL1T315l.
Più del 90% dei pazienti era stato precedentemente trattato con almeno due inibitori della tirosin-chinasi.

I pazienti hanno ricevuto giornalmente Ponatinib alla dose iniziale di 45 mg una volta al giorno.

E' stata condotta una analisi per sottogruppi di 267 pazienti valutabili su 270 con leucemia mieloide cronica in fase cronica.

Il follow-up mediano è stato di 56.8 mesi.

Il 60% dei pazienti in questa popolazione ha raggiunto una risposta citogenetica maggiore, il 40% ha ottenuto una risposta molecolare maggiore, e il 24% ha raggiunto una risposta molecolare.

La maggior parte dei pazienti ( 82% ) che ha raggiunto una risposta citogenetica maggiore a 1 anno aveva buona probabilità di mantenere la risposta a 5 anni, così come la maggior parte dei pazienti ( 59% ) che hanno raggiunto una risposta molecolare maggiore.

Nell'ottobre 2013, sono state ridotte le dosi per ridurre il rischio di eventi occlusivi arteriosi.

La stragrande maggioranza dei pazienti ( superiore al 90% ) che ha raggiunto una risposta citogenetica maggiore o una risposta molecolare maggiore ha mantenuto la risposta a 40 mesi anche dopo aver ridotto il dosaggio, compreso il dosaggio ridotto a 15 mg al giorno.

Eventi avversi gravi che si sono verificati nel 5% o più nella popolazione responder hanno incluso: pancreatite ( 7% ), fibrillazione atriale ( 6% ), polmonite ( 6% ) e angina pectoris ( 5% ).

Eventi avversi gravi che si sono verificati nel 5% o più della popolazione generale includevano polmonite ( 7% ) e pancreatite ( 6% ). La fibrillazione atriale si è verificata nel 4% e l'angina pectoris si è verificata nel 3%.

Gli eventi avversi più comuni di qualsiasi grado correlati al trattamento tra i pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica comprendevano: rash ( 47% ), dolore addominale ( 46% ), trombocitopenia ( 46% ), cefalea ( 43% ), secchezza cutanea ( 42% ) e costipazione ( 41% ).
I più comuni eventi avversi di grado 3 o 4 di trattamento tra questi pazienti includevano: trombocitopenia ( 35% ), neutropenia ( 17% ), ipertensione ( 14% ), aumento della lipasi ( 13% ), dolore addominale ( 10% ) e anemia ( 10% ).

L'incidenza degli eventi occlusivi arteriosi è aumentata nel tempo. Quasi un terzo dei pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica ( 31% ) e un quarto della popolazione complessiva ( 25% ) hanno segnalato almeno un evento del genere.

Questi dati finali dello studio PACE sono a sostegno di Ponatinib come trattamento efficace per i pazienti con leucemia mieloide cronica che hanno ricevuto precedenti terapie precedenti.
La decisione di iniziare la terapia con Ponatinib deve essere guidata valutando attentamente il rapporto rischio-beneficio per ciascun paziente, in particolare in quelli che potrebbero essere a maggior rischio di eventi occlusivi arteriosi. ( Xagena2018 )

Fonte: Blood, 2018

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